Seduta vicino alla finestra del aereo che mi porta nel paese di origine
la Romania, guardo affascinata sul oblo, le nuvole che si intravedono sempre di
più e che mi portano con la fantasia lontano, immaginando visi, animali,
paesaggi, pensando quante opportunità la vita ci offre.
Dieci anni fa parti per l’Italia nella ricerca della felicità tanto
desiderata nei miei più magici sogni sin da bambina, e oggi dopo tanti anni in
cui il mio spirito ha guadagnato molto, attraverso il viaggio e tutte le
trasformazioni avvenute, cerco di raccontare questa possibilità che tutti
abbiamo, di voler conoscere il mondo e merita provare con tutti i rischi che
sicuramente ha da superare.
Sono passati dieci anni non sempre facili, a volte il destino mi ha
messo alla prova, ma solo cosi sono riuscita a trovare me stessa ed è
bellissimo metterti qualche volta con lui in competizione.
Guardo queste nuvole che mi passano davanti, sembra che corrono insieme
alla mia vita, e ricordo come anni fa, in un settembre piovoso, stavo
aspettando un pullman che mi doveva portare lontano verso una terra sconosciuta
ma desiderata per la sua magica musica e una bellissima lingua che sentivo
sempre alla TV e radio, un bel paese chiamato L’Italia con un gran desiderio di
conoscere anche altra gente, altre usanze.
Credo che nella vita tutti noi dobbiamo affrontare questo tipo di sfida,
partire per un tempo dal tuo paese d’origine e provare a capire se là, lontano
è il tuo posto, oppure il posto dove sei nato.
Leggevo un libro dove l’autore diceva che “ se parti è meglio non
tornare più perché al ritorno non ti ritroverai più quella di prima, ti
sentirai straniero nel tuo paese, cosa che è capitata anche a me, è la realtà,
è vero che dopo dieci anni della mia partenza non ci tornerei più a vivere cui.
Mi sento lontana, lontana dai desideri, lontana nel mio spirito che mi
ha sempre dato tutto quello che desideravo, eleganza, spirito d’avventura,
soddisfazione, coraggio messo alla prova, compiutezza e la consapevolezza della
positività che provo ogni giorno anche se è vero non tutte le cose vanno sempre
meglio , il paese dove vivo oggi e con cui mi sento in sintonia, in empatia mi
soddisfa di più, gratificando i miei gusti per l’Arte e bellezza, benessere è
il paese dove ho tanti amici speciali e dove posso svolgere più compiti
alternativi in base ai miei gusti, alle miei esigenze, dal commercio alla sport
che non solo la pratico al livello agonistico ,ma anche lo insegno come da
piccola desideravo quando ballavo con la musica messa al massimo davanti allo
specchio e non pensavo che un giorno diventerò un insegnante aerobica.
Mi sento molto lontana da tutto quello che ho lasciato, dai parenti ai
posti che una volta mi incantavano, forse è stato scritto cosi, forse ho saputo
trovare quello che la mia anima cercava da molto tempo. I posti magici che ora
fanno parte dal mio cuore.
L’aeroporto Levaldigi da dove sono partita è vicino Torino a quasi un
oretta e appena arrivata dentro per fare il ckech in, trovi già” l’aria rumena”
con gente rumorosa che parla dei lavori che stanno svolgendo in Italia, parlano
di soldi, di datori di lavoro buoni e cattivi, gente che hanno sul viso anche
la gioia di tornare a casa per un periodo, di ritrovare i parenti che gli
aspettano per raccontargli la loro nuova vita in Italia.
Mi chiedo, io come mi sento? e mi dico che i viaggi mi sono sempre
piaciuti, ma questo per me è molto impegnativo al livello emozionale, anche per
la situazione pesante dal punto di vista economico che sta attraversando la
Romania, anche perché so che incontrerò i miei parenti, alcuni anziani, alcuni
senza lavoro, e so già che questi quattro giorni farò anche io parte di questa
tristezza del rumeno che è sempre di più messo alla prova da tutti punti di
vista. L’atmosfera si sente già dalla partenza.
Guardo questa gente, mi sento diversa da loro ma forse c’è qualcosa che
ci unisce per queste due ore di viaggio, ancora qualcosa che è ancorato nel mio
cuore, nei miei pensieri. Le partenze ci tolgono le radici ma forse, mai
abbastanza per farci capire che qualcosa ci rimarrà sempre in comune, la Lingua
rumena.
Qualche turbolenza del aereo ci riprende dai sogni in cui siamo sommersi
tra il cielo e la terra, tra le nuvole dietro di cui si vedono le montagne, il
mare e penso che forse un altro punto in comune trovo ancora con tutta questa
gente, la voglia di scendere con i piedi per terra, di camminare.
Dietro a me due signore parlano di soldi, delle loro future pensioni se
mai arrivano al età dicono loro, capisco dai loro racconti che fanno le badante
si raccontano che aspettano con ansia che escono in pensione per tornare nel
Paese.
Io cosa penso, penso che non potrò mai più tornare per vivere in
Romania, io che mi sono sempre sentita parte del Mondo, a cui appartengo, il
Mondo che ho sempre desiderato conoscere in tutti le sue sfumature, io che
appartengo con il cuore a tutti posti belli che incontro e che mi rimangono nel
anima.
Perciò mai penso di ritornare a vivere in Romania, che solo per viaggi
di corta durata. E dove vivrò? Forse in Italia, forse in Francia che mi piace
molto specialmente la Costa Azzurra, con un piede in Italia bellissima piena dei
paesaggi incantevoli e uno in Francia, o forse chi lo sa in una bella Venezia
oppure Toscana magari ancora per un'altra volta mi verrà la voglia di scappare
verso terre sconosciute ancora. Chi lo sa? Ma si una bella spiaggia con delle
palme e magico mare dove stare in tranquillità e scrivere davanti a un PC cosi
come in questo momento le miei confessioni, cosi come è il vero mio sogno da
sempre, con della bella gente ancora da conoscere.
Fra poco dovremmo atterrare a Bacau dove mi aspetta mio fratello Lucian
e lo so che quattro giorni divento parte da questo città dove sono nata,
cresciuta e da dove i miei sogni volavano insieme ad ogni aereo che volava in
cielo, lo so che per questi giorno mi sommergerò nei loro problemi e tristezze.
Passeggio sulle strade di Bacau e guardo le persone che hanno i visi
tristi per la pesantezza della vita, i loro sguardi si perdono nei abissi senza
ritrovare un futuro. In questi giorno loro fanno parte dalla mia solitudine ce
provo cui nel mio paese di origine e mi chiedo il perché dopo tanti anni della
Rivoluzione questo paese si trova in questa pesante situazione, sembra che
naviga in un mare senza speranza, senza mai arrivare ad un porto sicuro che
potrebbe essere un ancora di salvezza, la via d’uscita .Sembra un paese sacrificato
per un non so cosa.
Mio fratello mi dice che è un paese in ci non si lavora come si
dovrebbe, la gente è svogliata, oppure partita oltre oceani nella ricerca della
felicità.
Mi ritrovo nel parco dove da ragazzina innamorata passeggiavo sulle vie con
fiori e bei alberelli, colori che incantavano sempre i miei sogni, da
adolescente sempre ribelle con la vita, sempre con i sogni OLTRE le possibilità
che questo paese a mai offerto. Ma si i miei sogni erano grandi, e sono loro
che mi hanno portato lontano sempre, sono fiera di loro, di me di questo giorno
dove sono arrivata a paragonare i assi fatti nonostante la vita mi è stata a
volte ostile ho saputo affrontare con coraggio e determinazione tutto, ed
eccomi cui ora guardando forse anche con gli occhi del vincente.
Ma loro i miei compaesani ce futuro avranno, come posso aiutargli ? era
questa la domanda che mi mettevo passeggiando in PARCO LIBERTA.
Ascoltando la gente rumena mi viene in mente l’idea del traghi-comico,
perché da una parte i cani randagi che passeggiano sulle strade indisturbati,
persone povere che chiedono le mossine fanno pena dall’altra i giovani che
ridono con il loro entusiasmo di vivere magari con qualche speranza in più per
dei parenti partiti al estero che gli aiutano materialmente, sotto questa
faccia triste c’è sempre il sorriso che sembra essere come possibilità di
affrontare la pesantezza della vitesi ride davanti ad una birra insieme al
amico, si racconta scherzando la situazione. Ma forse come dice l’inno
nazionale SVEGLIATI ROMENO DAL SONNO DI MORTE…..forse è venuto il tempo per il
romeno di svegliarsi e imparare anche che deve lavorare di più prendere
l’esempio da altri paese che hanno avuto anche loro da affrontare le guerre,
momenti pesanti ma hanno saputo lavorare sodo fino ad far conoscere i loro
paese nel mondo. Credo sia questa l’unica possibilità d’uscita dalla crisi.
LAVORO LAVORO LAVORO e cambio di mentalità, dal romeno che beve tanto al romeno
che lavora tanto.
Penso che è vero non possiamo partire tutti al estero, cosi nessuno
rimarrebbe a costruire il futuro di un paese, ma quanto tempo una società non
offre la possibilità di una vita decente si partirà sempre verso terre
sconosciute per poter realizzarti come persona, come essere umano, e questo è
solo da apprezzare. Se una persona sente che merita di più dalla vita ho il
dovere di fare di più per poter realizzare i loro sogni più grandi. Ci vuole
come dicevo, coraggio, determinazione, fortuna dovremo anche ammetterlo.
Mio fratello mi dice anche che le previsioni dei analisti sono peggiori
danno cinquanta anni per riprenderci e per poter dire che siamo veramente nella
Comunità Europea come standard che dovremo avere. Credo che quelli che hanno
voluto di più della vita, hanno cercato di fare di più sia partendo sia rimanendo
ma lavorando di più ai loro sogni.
In questi giorni ho notato anche il traffico caotico, a volte hai paura
di restare ad un semaforo, si guida come pazzi, mi hanno raccontato che dalle
strisce pedonali sono stati investiti a volte la gente , ovvio sono piccole
eccezioni ma è la crudele realtà.
E arrivato finalmente ultimo giorno, mio fratello mi accompagna al
aeroporto anche cui mi innervosisco per il modo come il servizio sicurezza
tratta la gente messa in coda per la partenza in Italia.
Ti guardano già male, ti umiliano, non ti considera, forse sono gelosi
perché uno parte per l’Occidente e lui rimane, gli mancano quelli pubbliche
relazioni che servono a questo personale che ti aspettano a queste porte
d’uscita dal paese. È INAMMISSIBILE che un cliente che ti porta soldi è
trattato in questa maniera, pensi a dirgli che nessuno gli tiene ancorati là in
posti che non hanno nemmeno diritto di restare per come trattano questa gente
in via di partenza. Mi avvicino alla cassa dove la ragazza che mi prende il
passaporto mi chiede cosa è successo, gli racconto che appena arrivo in Italia
farò un intervento alla responsabile del’ Aeroporto per modo di trattare la
gente questi maleducati gente che sta alla sicurezza. Mi da ragione e appena
salita sul aereo che non vedevo l’ora arrivasse, racconto l’accaduto al
personale di bordo che mi ringrazia dicendomi che qualcuno dovrebbe prendersi
cura di questo spesso problema che compare al aeroporto di Bacau.
Salgo sul aereo una lacrima mi arriva perché so che devo lasciare di
nuovo il mio paese, la lascio ancora una volta triste e povera, con un futuro
che non si intravede, ma so che l’ottimismo che mi è nato crede ancora che anni
che verranno porteranno qualcosa di buono, deve essere cosi!!
Lo so che il mio cuore è là in Italia paese di adozione dove mi
aspettano il figlio e il marito italiano, un sacco di amici. Sono felice dei
miei cambiamenti e anche triste per la gente che ho lasciato cui in Romania
Quello che posso fare per loro è aiutargli materialmente con le miei
possibilità ma credo con convinzione che prima questo paese deve cambiare per
prima la mentalità, anche con dei aiuti in più dalla comunità europea creando
posti di lavoro, unendo le forze tutti quanti partendo dal agricoltura anche,
riusciamo a metter in piedi un paese con un grande potenziale di intelligenza e
creatività, cercare di creare un'altra Romania nuova e forse con la gente con
non partirà più ma che rimarrà nel suo paese trasformandola continuamente
portandola ad altri livelli internazionali. E bisogno di coraggio, creatività,
impegno, desiderio, sogni perché cosi i soldi arrivano.
Una lacrima scende dal viso il personale di borda sta annunciando che
l’aereo sta per arrivare a CUNEO. Le lacrime sono uguali il mio cuore piange
emozionato per l’arrivo a casa in Italia.
Il telefono squilla “Silvia domani abbiamo bisogno di te!!!..il lavoro
mi chiama domani la Romania sarà un ricordo….
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