Beldescu Silvia [1]
Racconto che ha partecipato
al Concorso LINGUA
MADRE
Pensiero femminile di REGIONE PIEMONTE
L’Italia il mio secondo paese
Bella
ITALIA ti trovo qui, lontana dal mio paese di origine, cosi magica e
misteriosa, stanca degli anni di guerra, vecchia e nello stesso tempo giovane.
Hai saputo risparmiare lo spirito giovanile di cui abbiamo sempre bisogno, hai
saputo raccogliere una miscela di genti anche se, non sempre belle, hai saputo
dimenticare e perdonare e hai dato quello che altri paesi non danno ancora: la
speranza di vivere, di poter realizzare i nostri più nascosti sogni, perché
tutti li abbiamo, è nel nostro cuore c’è sempre il desiderio di felicità…
Oggi ti ringraziamo tutti noi: le genti straniere. Ieri
siamo partiti dal nostro Paese, con la speranza nel cuore. Speranza di poter
realizzare i nostri spessi desideri, di poter trovare la voglia di vivere ed
amare, grazie per la tua generosità e perché ci hai dato l’opportunità di
trovare il cammino giusto.
Ti trovo
qui insieme ai miei sogni da bambina. Sogni di avere le cose belle,
affascinanti e magiche che arrivavano nel nostro paese. Qualche volta se
avevamo la fortuna di avere genitori meravigliosi godevamo di loro… Per quanto
mi riguarda, ho sempre avuto ciò che desideravo non solo per i genitori che
cercavano di accontentarmi, ma anche perché più tardi cominciando a lavorare,
potevo regalarmi tutto che desideravo… Ho sempre lavorato, creduto in me stessa
e sono sicura che possiamo avere tutto, se sappiamo lottare con la forza del
nostro desiderio...
È quello
che dalla vita ho imparato ogni giorno, regalandomi la fortuna di poter provare
tante emozioni e desideri. Anche se a volte non tutti gli avvenimenti che mi
sono accaduti sono stati piacevoli, ho imparato che la vita presenta molti
imprevisti che a volte la rendono bella.
Un
grande scrittore diceva: “NESSUNO CONOSCE IL SUO DESTINO, PERÒ LO PUÒ SEGUIRE
IN MANIERA CHE GLI SARÀ FAVOREVOLEh.
Io l'ho
sempre seguito, perché l’ho sentito, l’ho rispettato e amato. Lo amerò sempre
anche se la mia fantasia volerà verso terre sconosciute, incerte, e lui forse
per questa mi da tutta la gioia di oggi dove vivo e sono felice.
Ringrazio
Dio perché esisto, perché mi ha dato sogni, speranze, desideri, amori. Grazie
per la felicità che mi porta sempre e per avermi fatto capire che la vita è un
vero regalo.
È questo
il messaggio che dedico a tutti quelli che ora leggono queste parole, trasmesse
dal profondo della mia anima. Voglio comunicare tutto questo insieme alla gioia
di vivere in un bel paese come è L’Italia, con tutti i sacrifici che ho fatto
per arrivare fin qui, con tutti i problemi che ho affrontato coraggiosamente,
quando una sola decisione a cambiato il corso della mia vita meravigliosamente.
Sono
personalmente convinta che abbiamo tutti dentro di noi una forza che ci porta
avanti ogni giorno della nostra vita. A noi rimane scoprirla, con la volontà
che dobbiamo mettere alla prova in ogni momento. Quest 'energia può portarci
alla realizzazione dei nostri desideri e speranze, anche di quelli che a volte
sembrano impossibili. Però ciò accade solamente se sapremo lottare nei momenti
difficili. La questione sta solo nella forza di voler realizzare quei desideri
e quelle speranze. I nostri sogni aspettano che noi ci mettiamo alla prova con
la vita, con il destino che ci sarà sempre vicino anche quando crediamo che
tutto magari è perso… È un segreto che dobbiamo imparare tutti. Lo si può fare
a volte da quelli che prima di noi ce l’hanno fatta e sono riusciti a trovare
la felicità che tutti sognano. Dobbiamo andare avanti anche quando le speranze
sembra che ci lascino per sempre, anche quando il vento ci porta la triste
solitudine. So solo che comunque la sfortuna è una cosa temporanea, perché
sempre il vento ci porterà con il suo soffio, il rilassamento della nostra
serenità.
Arriviamo
qui con speranze nel cuore, con il desiderio che il futuro sarà migliore per
noi, troppo stanchi dei pensieri, delle illusioni, delle incertezze e politiche
storte. Se una persona parte dal suo paese nello zaino che sta facendo prima di
partire, mette sempre una lacrima per la terra dove è nato, dove è cresciuto e
dove ha imparato ad amare, lascia sempre una lacrima per la sua mamma o per il
bambino che lo sta aspettando con la speranza che domani tornerà per poterlo
portare con lui lontano, in quel paese con principi e principesse… Non è facile
prendere una decisione prima di partire perché ci sono tantissime cose che ti
legano alla tua terra di origine, dai genitori, bambini, amici e tante volte
dei bei posti che ti sono entrati nel cuore della tua nascita, però il
desiderio di poter realizzarti come persona è forte, talmente forte che
richiede questo grandissimo sacrificio.
La mia decisione di partire dalla Romania, non credo che
potesse essere ben vista dai miei genitori (morti ancora prima della mia
partenza), ma loro hanno sempre rispettato le miei scelte e credo che mi
avrebbero lasciato seguire i miei più profondi desideri. La verità è che ho
sempre avuto il desiderio di andare lontano dal mio paese di origine, anche da
piccola, forse perché avevo tanti parenti all'estero, oppure è merito dei
tantissimi libri letti di autori stranieri che mi trasportavano con la fantasia
altrove… magari in un posto dove io dovevo arrivare!!! Questo desiderio di
conoscere il mondo, di viaggiare, conoscere genti nuovi e vivere nuove
esperienze di vita, forse è stato scritto dal destino. La sfida che ho
affrontato con coraggio e dedizione, è
stata ancora più grande perché quando partii dalla Romania avevo lasciai mio
figlio di 10 anni, Silvio. Non lo vidi per quasi 1 anno è 8 mesi, ma l'ho fatto
anche per trovargli un futuro migliore. Doveva essere il bambino più felice del
mondo!! Non mi era stato facile crescerlo, anche se solamente per tre anni!!
Sono stata sposata con suo padre e la mia mamma era venuta a mancare già da un
bel po’ di anni. Il grande amore che avevo per lui però mi accompagnò sempre, e
tutti i miei sacrifici che spesso facevo erano niente accanto al suo sorriso di
bambino. Così passavano gli anni e mi chiedevo spesso che futuro avrei potuto
offrigli, perché le speranze che il mio paese ci dava erano ancora poche. Rimandavo
spesso la partenza, nella ricerca di una persona valida. Anche perché non ero
pronta a lasciarlo nelle mani di altre persone, era un rischio troppo grosso
per me. Però qualcosa dovevo fare e un continuo pensiero mi popolava la mente e
non mi dava pace, così un giorno presi un'importante decisione e non tornai più
indietro. Dovevo partire a tutti i costi per poter offrire al mio piccolo una
vita migliore e nello stesso tempo la possibilità di conoscere il mondo. Era
l’unica soluzione. Scelsi L’ITALIA perché era l’unico paese dove le frontiere
non erano chiuse come nelle altre nazioni. La mia stella che mi seguiva sempre,
mi dette questa grandissima opportunità e dovevo andare fino in fondo, era più
forte di me il desiderio di partire e alla fine feci così. Ricordo gli amici
che mi hanno accompagnata alla mia partenza: erano tristi in quella sera di
autunno, io anche perché sapevo nel profondo del cuore che questa era la mia
strada e in fondo anche loro lo sentivano per me. Le lacrime che ho visto sui loro
visi mi dicevano che soffrivano in quei momenti. La mia sofferenza era
raddoppiata per aver lasciato mio figlio con altre persone per un tempo, ma lo
facevo con l'intento che il domani avrei potuto offrirgli di più da questa
meravigliosa vita. Sapevo che da qualche parte qualcosa di Magico mi
aspettava, di fantastico, che potevo sfruttare di più le nostre capacita di
vedere il mondo. Io e lui mio figlio, perché la vita ci poteva offrire
tantissime opportunità da ora in poi. Lo sentivo nel profondo del cuore con
tutto il mio istinto di mamma, di donna.
Sono arrivata a Torino nel settembre 2000, in una bella
giornata di autunno, quando il sole ride ancora felice, regalando affascinanti
colori e paesaggi, che visti da Torino, città magica, sembrano ancora più
belli. Se il mio amico destino mi faceva ancora una volta, un piccolo regalo,
lo faceva per i miei 35 anni che compivo proprio in quei giorni. Arrivavo da
2000 km, da un bel paese con un passato non molto felice, soprattutto per
quanto riguarda la libertà della persona, dato che abbiamo subito per tanti
anni il brutto regime di Ceausescu. Ma anche prima di lui, sono stati anni
difficilissimi come anche in Italia. Noi giovani magari non li abbiamo vissuti,
ma i nostri nonni e genitori sì. Vi posso dire che comunque il nostro popolo ha
saputo lottare, affrontare e sacrificarsi per i propri ideali e speranze che
erano vivi dentro di loro. Solo le speranze ci permettono di andare avanti ogni
giorno. Come in un gioco, chi non rischia non può vincere, perché che gusto può
avere allora la vita?!?
Tutto è una continua lotta e non sai cosa ti riserva in
serbo la vita se non provi prima!
Era domenica pomeriggio e
Torino era tranquilla a quell'ora. Mi sorprendeva ogni passo che facevo, mi
affascinava la miscela di vecchio con nuovo. Le costruzioni di tanti anni fa,
che descrivono la storia dell'Italia. Non c'è nulla di più attraente di questi
edifici che ti parlano guardandoli del loro passato. Torino è un città storica
e magica. Questo l'ho scoperto dopo un
po’ di tempo, quando anche i miei conoscenti raccontarono dell'Italia di ieri e
di oggi. La sorpresa era grandissima ma non era solo per la bellezza di
questa città, era qualcosa di più affascinante che dovevo ancora capire, me lo
diceva il cuore, quale triste in quel momento perché gli mancava la forza
di vivere, la gioia che ha lasciato partendo, il mio angioletto, mio figlio
Silvio. Ma nonostante questo avevo ancora la forza di poter sentire il grande
fascino dell'incontro con l’Italia. Ero triste ma nello stesso tempo avevo un
gran desiderio di potergli offrire tutto quello che un bambino doveva avere
dalla vita una volta che gli è stata donata. La vita è un vero regalo, anche se
spesso ci dimentichiamo di questa bellissima avventura e grandissima gioia che
ciascuno di noi ha dentro di sé. É per questo che dobbiamo avere dei desideri,
dei sogni, delle speranze e dobbiamo lottare per poter realizzarli. Ho sempre
apprezzato guardando in TV i grandi passi che sono stati fatti da altri paesi
verso una vita migliore e capisco solo oggi che per nessuno è stato facile
arrivare a un certo livello di sviluppo, che tutti hanno affrontato momenti difficili,
le guerre, regimi severi, ma che alla fine hanno vinto, sono riusciti nel loro
cammino verso la libertà della persona e hanno saputo sfruttare le opportunità
a loro favore, creandosi una vita migliore. Molto importante nella vita è il
rispetto per il lavoro che fai. Posso assicurarvi che anche se non è quello che
vi piace, di scegliere un lavoro che non vi appaga è bene farlo con la stessa
forza di volontà, perché vi potrete accorgere, un giorno, che anche da questo
avrete da imparare qualcosa, da guadagnare. Poi non solo i soldi sono
importanti nella vita, ma anche l'avventura, il coraggio di poter affrontarla
così come capita, la capacità di adattarsi a qualcosa che fin ora non vi è mai
accaduto, qualcosa in cui la vita ci mette alla prova. Ecco perché è molto
speciale: ti fa conoscere te stesso. Vi assicuro che a volte le nuove
esperienze ci possono cambiare il destino, incredibilmente a nostro favore.
Anche il mio incontro con il lavoro in Italia è stato molto interessante, per
le diversità di lavori svolti, anche contemporaneamente, da venditore di scarpe
a commessa di supermercato, cameriera e consulente per diverse aziende. Ma
volete sapere una cosa?! La vera felicità dicevo non sono i soldi, né la
carriera. L'importante è arrivare a uno stato di benessere interiore, che ci
porta avanti ogni giorno regalandoci il sorriso sulle labbra e uno stato
interiore che ci porta a vedere che questa vita ci è stata regalata. Quindi
dobbiamo cercare di viverla al meglio e imparare a difenderla ogni momento. È
uno stato di felicità non programmata ma regalato dal nostro interiore, quello
che tutti noi possediamo di sicuro. Tutti noi dobbiamo imparare leggere nel
cuore e cogliere i momenti meravigliosi che la vita ci offre. È una condizione
che si trova nelle nostre forze interiori, cercare di vivere felici, la
felicità di questo giorno, la magica natura con i suoi paesaggi meravigliosi,
un bambino che ride al sole, la felicità e l'amore per il destino che a volte
ha più fantasia di noi e ci porta sempre delle sorprese che ci entrano nel
cuore tracciando il nostro libero cammino. Forse non è solo la fortuna o forse
gli eventi che ci capitano a volte per caso sono come le stelle cadenti:
lasciano delle scie di luce nel cielo del nostro destino. Se siamo pronti ad
accorgerci del loro passaggio ci ricompensano, realizzando i nostri desideri
nascosti, come dice il grandissimo dottor RAFFAELE MORELLI, che io stimo
moltissimo, una perla vera dell'Italia.
Ero appena arrivata in
Italia senza documenti, era difficile trovare lavoro subito. Ricordo che per me
è stato il periodo più difficile perché avevo il lavoro nel sangue. Stavo
guardando dalla finestra ogni mattina, come genti andavano a lavorare, alcuni
portando presto i loro bambini all'asilo, alla scuola, gioia di quale io ero
ancora privata. Questa per me era una vera condanna. Trovai lavoro dopo un
mese, tramite un'amica, presso un negoziante di scarpe che faceva da tanti anni
quel lavoro. All'inizio non mi diede molta fiducia, anche perché non conoscevo
lingua italiana, ma poi il mio impegno giornaliero, sia per imparare bene a
parlare, sia per di essere molto gentile con i clienti, mi portò presto ad
avere fortuna. Poi con il commercio sono portata anche perché da piccolina mi
piaceva giocare con le mie cugine da venditrice e inoltre in Romania avevo
lavorato anche per un'azienda di cosmesi in vendita diretta, quindi non era per
me un capitolo nuovo. Sono stata fortunata sin dall'inizio anche perché avevo
una gran voglia di imparare un nuovo lavoro, poi mi piaceva stare in mezzo alla
gente e conversare con loro cercando di capire ogni giorno di più, facendo dei
grandi progressi. Il lavoro che ti porta al contatto diretto con la gente è il
più bello del mondo ed è anche il modo migliore per imparare una lingua straniera.
Poi leggevo molte riviste e libri che sceglievo con cura. Volevo sapere ogni
giorno di più anzi mi vergognavo a volte quando la gente mi chiedeva certe cose
e io non capivo. Il titolare però era contento dei passi in avanti che facevo.
Poco tempo dopo ebbi un'altra grandissima opportunità perché trovai lavoro in
un ristorante e siccome era inverno mi conveniva lavorare al caldo. Allora
quando il titolare mi fece la proposta di lavorare lì dopo il capodanno
trascorso lavorando, io dissi subito di sì e ne fui molto felice. Il lavoro di
cameriera non è un lavoro facile come sembra, richiede un insieme di qualità
come gentilezza, cortesia, modo di parlare con le persone è non ultimo di
sorridere ai clienti, perché il sorriso portava tanta gente nei ristoranti dove
ho lavorato e a me personalmente mi ha dato tanta soddisfazione questo lavoro,
anche grazie agli incontri a volte magici avuti con persone speciali. Ho
lavorato in quel ristorante per tre anni ed ero innamorata del luogo. Si
trovava su una collina, dove il verde mi incantava come in una favola. I miei
colleghi di lavoro conosciuti in quel ristorante erano di tutte le nazionalità:
rumeni, italiani, arabi. Alcuni erano molto simpatici e anche se a volte
avevamo dei piccoli litigi si aveva sempre da imparare qualcosa gli uni dagli
altri. Penso che lavorando insieme, diversi popoli, diverse culture, diverse
mentalità sia una cosa bella proprio perché si imparano sempre nuove cose. Noi
parlavamo e ci chiedevamo spesso come si lavorava nei nostri paesi, com'è sono
la gente, le tradizioni, ci raccontavamo spesso tutto sui nostri paesi che
nessuno di noi ha mai dimenticato. Si rideva spesso e ripeto, oltre le
incomprensioni che c'erano, la cosa vera e che rimane sempre nei nostri ricordi
è la mentalità che ognuno di noi ha e che ognuno di noi comunque rimanga sempre
legato al suo paese, anche se è a mille chilometri di distanza. Un'altra cosa
importante da questo incontro con altre genti è il fatto che forse noi non
siamo ancora in grado di accettare un'altra mentalità oltre alla nostra di
"occidentali". Forse anche gli altri hanno qualcosa da imparare a noi
e dobbiamo sempre lasciare una porta aperta a questa possibilità. Anche se
spesso non possiamo accettare per diversi motivi i loro concetti, dobbiamo
almeno rispettarli.
Vi posso garantire che in qualsiasi parte del
mondo, le persone hanno sempre il bisogno di conoscere altre persone. Abbiamo
sempre bisogno di fare conoscenze nuove. È un vivere totalmente, in cui si
sente di far parte di uno Spirito Universale. Questo perché noi pensiamo che il
mondo sia molto grande, invece ci sbagliamo: è molto più piccolo di quanto
pensiamo e genti diverse sono molto simili, nei bisogni e desideri. Questo l'ho
imparato arrivando in un altro paese. E questa non può che essere una cosa
molto bella: le persone che si scoprono uguali forse partendo anche dal grande
bisogno di conoscersi e Amare. Questo perché viviamo una volta sola, e tutti
abbiamo bisogno di essere felici, la felicità viene sempre cercata nei minimi
particolari.
Cosa amo di più dell'Italia? La bellezza del paese, qui
ci sono posti meravigliosi, artisti, cantanti, scrittori, poeti, stilisti. Mi
piacciono le mattine quando al bar bevo il più buon caffè del mondo, la pizza
più buona. Tutta la cucina è straordinaria, amo gli uomini italiani, i più
belli del mondo, amo i parchi è specialmente quello del Valentino che è uno dei
miei luoghi preferiti, con un cuore pieno di fiori colorati e cascate che mi
ispirano nello scrivere...
Affacciata
dalla mia finestra del sesto piano dove abito, guardo il cielo e le stelle
splendere. Si vedono le colline Moncalieresi che abbracciano le Alpi. Io sono
incantata da questo posto, innamorata per sempre di questa favola. Le luci
brillano lontano, hanno qualcosa di poetico, mi ispirano con il loro splendore
come il mio cuore innamorato di questa terra italiana. Il mio cuore ama e lo
splendore del suo amore mi vibra dentro come un diamante che porto sempre con
me, regalato alle persone che amo… E la nostra sintonia fa parte di questa vita
splendente. Ora sono qui persa in questo splendore serale, della vita, di Voi.
Era quello che il destino voleva ancora regalarmi, era questo che io dovevo
regalare al mio destino, il mio ultimo desiderio di scrivere questo racconto
l'ho fatto per me e per voi...
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